Pagine

giovedì 27 ottobre 2011

LA CHIAVE DEL TEMPO

William Shakespeare l'ha immortalata a Verona ma in Friuli ne rivendicano le origini. In realtà pare che la vera storia di Romeo e Giulietta (quella da cui il Bardo ha tratto ispirazione per il suo capolavoro) fosse ambientata a Siena e che le casate nemiche non erano i Montecchi e i Capuleti del dramma shakespeariano ma i Tolomei e i Salimbeni, divisi durante il Medioevo da un odio feroce. Da questi fatti storici Anne Fortier prende spunto per scrivere il suo romanzo La chiave del tempo, un thriller ambientato a Siena in cui si intrecciano passato e presente, intrighi e misteri.

Julie Jacobs, giovane americana dei giorni nostri con ideali pacifisti e una passione per la letteratura, è orfana e ha un rapporto conflittuale con la sorella gemella Janice. All'improvvisa morte della zia Rose, riceve in eredità una chiave e una lettera in cui le viene spiegato che la chiave, appartenuta alla madre defunta, apre una cassetta di sicurezza custodita a Siena. Julie, dunque, lascia gli Stati Uniti e parte per l'Italia. Quando, però, apre la cassetta di sicurezza, il mistero anziché risolversi si infittisce: quello che trova è un vecchio cofanetto contenente un taccuino pieno di disegni, un albero genealogico, una copia della tragedia di Shakespeare Romeo e Giulietta, un crocefisso d'argento e alcuni testi antichi che riportano la cronaca di una vicenda accaduta a Siena nel 1340. Quella di un certo Romeo Marescotti e di una Giulietta Tolomei. Una vicenda sotto certi aspetti simile a quella raccontata da Shakespeare nella più grande tragedia d'amore scritta in epoca moderna. A sette secoli di distanza, seguendo con incertezza le misteriose tracce contenute nel cofanetto e servendosi dell'aiuto di alcuni personaggi conosciuti durante il suo soggiorno in Toscana (nonché dell'inaspettato aiuto dell'odiata sorella Janice), Julie scopre che i suoi legami con quegli avvenimenti sono più stretti di quanto pensasse. A Siena poi incontra il "suo" Romeo e con lui si ritroverà costretta a mettere fine a una maledizione antica di settecento anni...

Capitoli che narrano gli avvenimenti passati si alternano a quelli che narrano gli avvenimenti presenti. La storia ambientata nei tempi moderni è scontata, banale, prevedibile. Al contrario, quella ambientata nel 1340 è interessante, appassionante e si rivela un'originale rilettura del Romeo e Giulietta di Shakespeare.
Il ritmo è incalazante ma in alcune pagine si perde in chiacchiere lunghe e noiose - come quelle sul rapporto fra Julie e Janice - totalmente inutili in quanto non funzionali al fine del racconto.
Un libro in cui non mancano i soliti luoghi comuni sull'Italia ma che si risparmia nelle celebrazioni delle meraviglie della città dalla bellezza mozzafiato (qual è Siena) in cui è inscenato.
Il prezzo di copertina - 20,90 euro - è un tantino esagerato.
Anne Fortier si presenta come una Dan Brown in gonnella ma con una marcia in meno. Questa sua opera risulta essere la solita minestra riscaldata cui ormai siamo abituati dopo il fenomeno Codice Da Vinci. E, diciamocelo pure, questa minestra comincia a darci la nausea.
VOTO: 3.5/5

Anne Fortier (nella foto a destra) è nata il 10 novembre del 1971 a Holstebro, in Danimarca. Nel 2002 si è trasferita negli Stati Uniti per lavorare nel cinema. Ha coprodotto il documentario Fire and Ice: The Winter War of Finland and Russia, vincitore del premio Emmy. Ha conseguito un Ph.D in Storia delle Idee all'Aarhus University, in Danimarca. Nel 2005 ha pubblicato il suo primo romanzo in danese Hyrder på bjerget. Il suo secondo romanzo La chiave del tempo è stato pubblicato in trenta paesi.

Booktrailer (in lingua inglese):

Titolo: La chiave del tempo
Titolo originale: Juliet
Autrice: Anne Fortier
Traduttore: Nicoletta Grill
Editore: Sperling & Kupfer (collana Pandora)
Anno: 2010

3 commenti:

  1. Mi fai pensare a tutti quei libri che vogliono fare il remake della "Divina Commedia"! Tremo quando li vedo esposti!
    Comunque a parte questo, credi che i capolavori della letteratura mondiale vadano usati, anche solo come spunto, per costruirci sopra storielle rilette? O ritieni forse che vadano lasciati lì, belli così come sono, immortali nella loro improfanata bellezza? Io ancora non mi sono dato risposta...

    RispondiElimina
  2. A proposito di thriller su Dante e la "Divina commedia", tra le ultime uscite ce n'è uno che si intitola "Il libro segreto di Dante" di Francesco Fioretti. Non l'ho letto quindi non posso giudicarlo ma ho notato che il pubblico l'ha un po' stroncato... Ti interesserebbe? Anche se immagino che hai già i brividi! :D

    Per quanto riguarda la domanda che mi hai posto - e che bella domanda! :) - ti rispondo così (poi approfondiremo a voce l'argomento): i capolavori preferirei che non si tocchino, che vengano lasciati così come sono. Però non ti nascondo che le riletture mi incuriosiscono. Alcune di esse sono veramente originali. Ma, comunque sia, io preferisco sempre e comunque le versioni originali. Ti ripeto, approfondiremo a voce, ci tengo, è un argomento che mi stuzzica perché abbraccia non solo la letteratura ma anche il balletto, la lirica, il cinema... settori che noi due amiamo e su cui ci piace dialogare, giusto? ;)

    RispondiElimina
  3. Esatto! :) Magari parlando con te riuscirò anche io a trovare la risposta a questa domanda. ^_^

    Per il fatto del libro di Fioretti, sì, ammetto che ho paura di scoprire che il mio Poeta è stato usato per scrivere quella che potrebbe essere una cagata commerciale. Inoltre credo che, almeno parlando di Dante, non leggerei mai una rilettura della sua opera, per il semplice fatto che ho ancora tanto da imparare su Dante. E capirai: quello è un lavoro che ti assorbe per tutta la vita! *_* Già devo imparare a memoria la Commedia. E solo questo... O_O

    RispondiElimina