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mercoledì 26 febbraio 2014

In breve: IL CASTELLO DEI DESTINI INCROCIATI


Un gruppo di viaggiatori, che per un complesso di circostanze diverse hanno perso la parola, si ritrovano in un castello (e in seguito in una taverna), immerso nel bel mezzo di un bosco. L'unico mezzo che hanno per comunicare è un mazzo di tarocchi. Così, riuniti attorno ad un tavolo, ciascuno, a turno, racconta la sua storia servendosi delle immagini riportate sulle carte.

Il testo, diviso in due parti - Il castello dei destini incrociati e La taverna dei destini incrociati - si apre con un'accurata presentazione dell'autore, Italo Calvino, in cui egli spiega come è nata l'idea e descrive il tormentato travaglio che l'ha portato a partorire le storie di non semplice stesura che compongono l'opera.

Un encomiabile esercizio di stile che prende le mosse da un'idea molto originale ed affascinante. Le storie, inizialmente, sono coinvolgenti ma a lungo andare, quando cominciano ad intrecciarsi, diventano confusionarie, noiose, ripetitive, alcune persino banali. Il risultato è una lettura stancante, portata avanti a fatica e la probabilità di cedere alla tentazione di non continuare affatto è altissima. Un vero peccato se si pensa che Calvino, come egli stesso dichiara, ha lavorato a lungo a questo testo, investendoci molte energie. Insomma, io ritengo che Il castello dei destini incrociati sia l'opera meno bella di questo grande nome della letteratura italiana.
VOTO: 2.5/5

Italo Calvino

Titolo: Il castello dei destini incrociati
Autore: Italo Calvino
Editore: Mondadori (collana Oscar Opere di Italo Calvino)
Anno: 2012

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