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domenica 11 settembre 2011

LE TREDICI LUNE

Sinceramente... non ci ho capito niente. In teoria si tratta di un libro ispirato ai primi calendari dell'umanità che sono nati dall'osservazione dei cicli lunari, tredici in un anno. Un libro che, secondo l'intento dell'autrice Luisa Francia, dovrebbe stimolare la donna a riscoprire i suoi poteri intrinseci ma anche la sua storia. In pratica invece risulta essere un'accozzaglia di appunti, ricordi, esperienze relativi a viaggi compiuti dall'autrice, rituali esoterici cui ha partecipato, storie e leggende che ha appreso dalla vox populi.

Luisa Francia dedica ad ogni luna nuova o piena un capitolo che si focalizza su una figura mitologica, un animale e una pianta ad essa associati e la relativa danza. Ma la scrittura della Francia è molto personale, confusionaria, disordinata e non stimola il lettore. Quelle che lei chiama "danze" non le definirei proprio tali, ma piuttosto delle sue personali tecniche di meditazione - perlopiù neppure tanto efficaci (personalmente ne conosco altre di gran lunga migliori) - che hanno il pretesto di assorbire la forza lunare cui corrispondono. Alcune di esse richiedono di essere eseguite all'aperto, in luoghi appartati e prevedono la partecipazione di altre donne. Ma forse l'autrice ha sottovalutato il fatto che le streghe moderne, alle quali il suo manuale è dedicato, troveranno non poche difficoltà a reclutare, nell'odierna società occidentale, altre donne sgangherate disposte ad inoltrarsi con loro nel cuore della notte in boschetti solitari per poi lanciarsi tutte insieme in movimenti ancestrali, urla e dimenamenti dal sapore demoniaco.

I miti e le leggende della tradizione alpino-bavarese sono forse gli unici argomenti di questo libro che destano un minimo di interesse. Il resto è insignificante.

Femminista fin nel midollo, Luisa Francia descrive - seppur in maniera ben celata e mai esplicita - l'uomo, il maschio come un essere irrazionale e inutile, del quale la donna può fare benissimo a meno. Questo caricare aggressivamente la figura maschile di connotati negativi e il volerne ferocemente annientare l'essenza (tipico di un femminismo estremo e distorto) è, per quanto mi riguarda, intollerabile.

Nella prefazione, Rosanna Fiocchetto esalta eccessivamente la figura di Luisa Francia. Non metto in dubbio la cultura, la professionalità e tutte le altre qualità di questa eclettica signora, ma considero comunque ampolloso l'encomio che ne fa la Fiocchetto.
Il prezzo di copertina del libro - 22 euro - è immorale!
VOTO: 2/5

Luisa Francia (nella foto a destra) è nata il 2 agosto 1949 a Monaco, in Germania. È cresciuta in Baviera e alla fine degli anni Sessanta ha trascorso lunghi periodi a Parigi, Losanna, Roma e Londra. Dopo una tournée di sei mesi come cantante nel musical Hair, ha svolto lavoro politico nelle file della sinistra e dal 1971 si è impegnata nei gruppi e nelle iniziative del movimento femminista. Diventa madre di sua figlia Anna Valentina nel 1974. È autrice di saggi, sceneggiature cinematografiche, film, cortometraggi, drammi, dipinti e installazioni artistiche.
Giornalista freelance, scrive libri, tiene seminari, conferenze e performance che riguardano principalmente le energie magiche come comunicazione e veicolo di comprensione spirituale più profonda. I suoi viaggi in Africa occidentale, Sahara, India, Tibet e Nepal l’hanno avvicinata alle pratiche folcloristiche di guarigione, alle tradizioni sciamaniche e ai rituali magici. Dal 1999 tiene un diario sul suo sito Internet: www.salamandra.de

Titolo: Le tredici lune
Titolo originale: Mond, Tanz, Magie
Autore: Luisa Francia
Traduttore: Petra Bialas e Rosanna Fiocchetto
Editore: Venexia (collana Le Civette - I Saggi)
Anno: 2011

3 commenti:

  1. Ben ti sta! Così impari a leggere queste patacche! :P Ma io sono tuo amico e ti salverò: ti regalerò il "De tranquillitate animi" di Seneca! Ahahahahahah! :P

    No, scherzi a parte, so bene qual è il tuo punto di vista su queste cose: certo che però ne fa di attività questa scrittrice, eh? Magari dovrebbe dedicarsi a meno cose e fare quelle poche meglio che può. -.-'

    Ad ogni modo, se proprio ti serve una strega moderna, posso farti conoscere quella Megera di mia zia! Ti cagherai addosso!

    P.S. Dimmi che hai comprato il libro con uno sconto di ALMENO il 50%, perché se davvero hai speso 22 euro per sapere come fare il ballo del qua-qua sotto la luna, io ti tolgo il saluto! :D

    Firmato: il diavoletto personale di Aniello

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  2. Sì, il libro l'ho comprato con lo sconto, ovvio. Non ricordo di quanto, ma di sicuro non l'ho pagato 22 euro.

    Che ne potevo sapere che fosse una patacca?! La crititca e il pubblico lo osannano. Che dire? Evidentemente o sono io che non capisco un cazzo o sono i lettori italiani che prediligono le merdate e le spacciano per capolavori... Mi convinco sempre più che è meglio non dare credito ai giudizi altrui.

    Io sono molto curiosa, aperta a qualsiasi novità e sapere, perché desidero arricchire continuamente il mio bagaglio culturale e perciò amo leggere di tutto. Se così non fosse, se avessi delle rigide preferenze letterarie e non mi spingessi oltre quest'ultime, non potrei curare un blog di critica libresca (e, sinceramente, mi sentirei anche un po' intellettualmente limitata, per quanto alte e raffinate potessero essere le mie preferenze).

    Inoltre sono del parere che tutti i libri, anche i più brutti, ti lasciano qualcosa. Nella peggiore delle ipotesi, qualcosa su cui discutere. Ad esempio: perché questo libro-ciofega ha ottenuto così tanto successo di pubblico? E la risposta genererebbe una squisita discussione sociologica.

    Spero che tu sia d'accordo con me :)

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  3. No, infatti: che ne potevi sapere? ^_^

    Fai bene a essere curiosa. Già so che ti porterà lontano.

    Ovvio che sono d'accordo. u_u

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